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Terlago - Il lago delle «tartarughe giganti»right

a Trentino Alto Adige

L’invasione a Terlago: probabilmente si tratta di animali abbandonati negli anni
 

Col caldo le «tartarughe giganti» del Lago di Terlago, ovviamente specie non autoctona, escono allo scoperto e con la tranquillità più assoluta passeggiano e si scaldano al sole sui lastroni di pietra che costeggiano il lago. Nessun timore per l'incontro con gli essere umani, ma nemmeno per il contatto con i cani in passeggiata. Gli escursionisti le hanno fotografate e la squadra della Forestale ne ha confermato la presenza. «A noi risultano tartarughe - ci dice l'Ispettore Devis Trentini - la cui grandezza media è sui venti centimetri. Ovviamente si tratta di animali abbandonati che sono riusciti 
 

ad adattarsi al nuovo ambiente». Il fatto che abbiano confidenza con le persone, confermerebbe il loro abbandono dopo un periodo trascorso in casa. Va sottolineato che anche l'abbandono delle tartarughe è penalmente perseguibile alla pari di quello dei cani. Come ci hanno fatto notare i forestali la zona del lago di Terlago è ideale per permettere nuovi insediamenti per animali con buone capacità di adattamento. Temperature miti tra estate e primavera, buon livello di tranquillità e, specialmente per le razze onnivore, il cibo non manca di certo. “Siamo molto orgogliosi ed onorati di sapere che i nostri visitatori esprimano giudizi favorevoli e vivano esperienze favorevoli nella nostra località. Ci impegniamo da sempre nella costante ricerca di un aumento della qualità dei servizi di assistenza turistica, 


 

Sono tanti quelli che acquistano tartarughe di acqua dolce ed è possibile che questi simpatici animaletti possano crescere in maniera imprevista. Ed è allora che scatta l'abbandono, facilitato dalla convinzione che possa essere un animale sufficientemente autonomo per sopravvivere. I prati e le zone boschive vengono scelti per le tartarughe di terra ed i laghi per quelle d'acqua dolce dove le nostre testuggini crescono, possono dare vita a delle piccole colonie, favorite anche dal loro andare in letargo con la stagione fredda,

 



Resta il fatto che i nostri territori non sono ambienti naturali per tartarughe di razze diverse ed ancora una volta il loro insediarsi anomalo è colpa dell'uomo, quasi mai realmente responsabile e consapevole all'atto dell'acquisto. La nota positiva è quella che le tartarughe non solo sono del tutto inoffensive, ma in caso di situazioni non gradite si chiudono nel loro


guscio in attesa di momenti migliori. Certo è che questi inaspettati incontri oltre a sorprendere creano un temporaneo disagio, specialmente per via delle dimensioni non certo usuali. Ma, come detto, non c’è alcun pericolo. Al recupero di questi animali dovrebbero provvedere i nuclei Cites di Bolzano o Verona.

 

@nonnoenio

 

 

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@nonnoEnio