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 ROVERETO - MUSEO CIVICO right

    a Rovereto

Visita al Museo Civico

Oggi 24 di ottobre 2003, decidiamo di scendere giù a Rovereto per dare un'occhiata al Museo Civico di Rovereto. La giornata è serena, il cielo è limpido ma c'è un freddo che taglia le ossa, una classica giornata autunnale da queste parti. Tutt'intorno sulle montagme c'è la neve che durante la notte è caduta abbondante e il tutto conferisce all'ambiente un aspetto polare.  

 

 

Arrivati a Rovereto, dopo una quarantina di minuti, parcheggiata la macchina siamo davanti al museo Civico. Il biglietto d'ingresso è cumulativo e veniamo forniti di una tessera da consegnare all'uscita, quando si effettuerà il pagamento. Questo sistema serve a rivelare la presenza delle persone e a quantificare la loro permanenza, in termini di tempo all'interno del museo. Dagli anni della sua fondazione, nel 1851, il Museo Civico di Rovereto è cresciuto in virtù di un fecondo interscambio con la città, la sua gente, il suo territorio. La varietà degli interessi coltivati al suo interno - scienze naturali, archeologia, arti figurative e tecnologia - ne ha fatto un punto di riferimento per la vita civile, economica e culturale di Rovereto, contribuendo in misura rilevante a forgiare l'identità collettiva della città. Nel pieno rispetto di questa lunga tradizione di radicamento sul territorio, oggi il Museo Civico si propone un progetto nuovo, dove la conservazione e la raccolta di materiali e dati si fondono in una struttura di servizio che apre le sue porte a tutte le realtà culturali territoriali. L'idea forte è quella di un museo che non sia soltanto una muta vetrina, sia pur prestigiosa, di reperti e materiali vari, che esaurisce il suo interesse alla prima visione, ma un luogo vivo, da frequentare e sentire come proprio, dove la scienza, la cultura, gli archivi e la didattica non rimangono chiusi nei laboratori di ricerca e fra le pareti dell'istituzione, ma si aprono alla comunità, si offrono alla fruizione.

 

 



I compiti tradizionalidel museo sono questi, ma oggi si vede che tutti sono andati a spasso. Un vuoto all'interno, nessuna guida, sale buie o appena illuminate che conferiscono all'ambiente un qualcosa di lugubre. chiedo se posso fare delle foto, mi rispondono di si e allora si parte per la visita.Il Museo Civico si articola in sette sezioni, diverse tra loro per ambiti di ricerca, ma unite profondamente dalla volontà di realizzare una nuova forma di istituzione museale, nella quale non solo la conservazione della memoria e la valorizzazione delle collezioni storiche, ma anche l'apertura ai servizi e alle nuove tecnologie per la tutela e lo studio del territorio possano trovare uno spazio adeguato.

 

 

 

Archeologia,arte,Astronomia,Botanica,Zoologia,Numismatica,scienze della terra. Il tutto è concentrato al pianterreno e lo spazio mi è sembrato poco per illustrare la gran quantità di reperti esposti ordinatamente nelle bacheche di plexiglass

 

 

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Ignorare la relazione che intercorre tra un oggetto di uso comune - come un bicchiere di vetro, il talco o il semplice dentifricio - e la sua origine minerale, nasce dalla difficoltà di immaginare che un minerale può essere impiegato per realizzare prodotti che non tradiscono nemmeno lontanamente la loro provenienza 'naturale'. Molti oggetti che si pensa siano prodotti artificiali, realizzati attraverso processi di sintesi, sono in realtà molto più vicini alla loro 'origine naturale' di quanto l'uomo moderno non sia abituato a credere. Molte sostanze sono infatti ricavate direttamente dai minerali allo stato grezzo, oppure lavorati attraverso procedimenti molto semplici.Accanto a ciascun oggetto sono esposti campioni di minerali e sostanze realizzati con tali minerali, allo scopo di evidenziare con immediatezza il rapporto diretto tra la materia prima e il prodotto finito. I minerali, presentati nella struttura cristallina che li caratterizza, sono esemplari di alto valore scientifico ed estetico. Gli oggetti sono stati selezionati tra quelli di maggiore uso nella società contemporanea e che meglio rappresentano l'evoluzione tecnologica e artistica nei diversi settori.

 

 

 

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Proseguiamo nella visita, passando nella zona dell'acquario dove sono presenti una grande varietà di pesci,vivi e altri imbalsamati, come un bellissimo pesce istrice e un coccodrillo che conserva il suo aspetto minaccioso.La curiosità è rappresentata dalla presenza del vitello a due teste nato in trentino nel 1992 e quì imbalsamato e esposto.Sono presenti una grossissima quantità di insetti, farfalle e altre forme di volatili.All'esterno è allestito un planetario visitabile anche in maniera virtuale, tramite computer, con tantissime foto.All'uscita consegnamo la tesserine e ci viene rilasciata una ricevuta fiscale pari a 3,62 Euro per persona.Devo dire che mi aspettavo di più da questa visita che mi ha lasciato un pò deluso, ma credo che gli operatori sono finalizzati a dare molto con le scuole e con la didattica, ma credo che lasciare il visitatore adulto, seppur preparato, alle fredde etichette incollate qua e la sia un po poco in confronto dell'obolo che si percepisce per visitatore.Siamo usciti al sole dirigendoci verso il castello dove è presente il museo della guerra.Siccome ci siamo trattenuti in giro per la città, facendo foto ricordo, siamo arrivati davanti al museo che ho fotografato ma che mi sono riproposto di venire a visitare in futuro.

 

 

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