a Trento TRIDENTUM
La
data di fondazione della città romana di Tridentum è
tuttora incerta; l'ipotesi più accreditata è quella che
fa coincidere la Legge Giulia del 49 a.C., che concesse la
cittadinanza ai transpadani,con
i primi insediamenti trentini. L'organizzazione della città
era quella tipica quadrata, basata su di
una maglia regolare di assi ortogonali (60 x 60 m. )
definiti dalla posizione del cardo e del decumano. Nel
tessuto della città attuale, è ancora ben visibile
l'antico percorso del cardo massimo che
coincide con Via Manci e che, con i suoi nove metri di
larghezza, costituiva la strada principale della
città. E' invece andato perduto il tracciato del decumano
massimo (di circa 6 m. di larghezza
) che era presumibilmente situato tra Via Belenzani e Via
Oss Mazzurana, sull'asse mediano dell'antica
contrada di San Benedetto. Il perimetro delle mura si
sviluppava su tre lati della città fra loro
perpendicolari ( 300 m ad Ovest, 350 a Sud, e 360 ad Est )
mentre il limite settentrionale era costituito
dall'ansa dell'Adige. La città era dotata di tre porte
principali: ad ovest la Porta Brixiana che
collegava con Brescia; a sud la Porta Veronensis indicava
il primo ramo della via Claudia Augusta; a
est la porta che lungo la Valsugana faceva raggiungere
Feltre ed Altino. Esistevano anche porte minori come
quella posta in coincidenza con l'attuale Via Oriola che
conduceva all'anfiteatro posto fuori le mura. Gli
scavi effettuati in Piazza Cesare Battisti a Trento,
iniziati nel gennaio del '97, sono quelli relativi al secondo
lotto dell’intervento di recupero previsto per il Teatro
Sociale. Il progetto dell’architetto Sergio
Giovanazzi ha portato alla creazione di un importante polo
culturale che, partendo dal teatro
stesso
si snoda tra gli spazi archeologici nel sottosuolo della
piazza. Qui vengono infatti esposti tutti i
reperti recuperati duranti gli scavi e sono state
create varie sale per congressi e riunioni. Del resto il
Teatro Sociale dalla data della sua creazione ha sempre
avuto un ruolo fondamentale per la
città: ha ospitato importanti rappresentazioni liriche e
teatrali, vi si sono svolti balli mascherati e si
è potuto vantare di spettatori illustri quali re,
principi ed arciduchi. Solo agli inizi del XX secolo ha cominciato
un lento ma graduale degrado che ne ha portato prima alla
trasformazione in sala
cinematografica
e poi alla inevitabile chiusura. Nel 1984 è stato
acquistato dalla Provincia autonoma di Trento
e finalmente nel 1989 sono cominciati i lavori di
restauro. All’inizio dei lavori di scavo si sapeva
già che
l’intera area giaceva sopra i resti delle abitazioni
medievali e dei ben più antichi resti romani, ma di
certo nessuno si sarebbe aspettato dei ritrovamenti così
eccezionali. Attualmente si è scavato solamente il
40 % dell’area di progetto ad una profondità di circa 5
metri riportando alla luce le cantine di uno dei più
antichi quartieri della città, il " Sass"
il cui cuore era stato demolito tra il 1929 ed il 1946 per
ragioni essenzialmente di carattere " igienico "
dando luce alla Piazza del Littorio.Ma le scoperte più
straordinarie sono sicuramente quelle risalenti
all’epoca romana. E’ infatti stata ritrovata un strada
in basolato molto ben conservato di larghezza complessiva
di 8,5 metri, un consistente tratto di mura urbiche,
il basamento di una torre quadrangolare ed una porta
secondaria aperta nelle mura. Queste recenti scoperte sono
molto importanti per meglio definire la storia
dell’antica Tridentum che finora era stata basata
solamente sui pochi ritrovamenti esistenti. Finora sono già
state recuperate qualcosa come 1500 monete antiche
che vanno
dall’età celtica, romana repubblicana e
romana imperiale all’età medievale. Si tratta quindi di
monete testimonianti più di duemila anni di storia,
che erano legalmente riconosciute in tutto il mondo
allora conosciuto e che venivano coniate da più zecche di diversi
paesi europei. Quasi tutte le monete provengono dai
pavimenti e dai piani di calpestio, ad eccezione di
un gruzzolo di 18 monete di epoca celtica, ritrovate
sotto un pavimento dove probabilmente erano state
nascoste dal proprietario e non più recuperate.
Inoltre sono stati ritrovati quattro pesi da cambiavalute,
diverso vasellame e una tomba di bambino di cui si
devono ancora compiere le necessarie analisi. Alcuni
particolari del tesoro di monete recuperato: la moneta più
antica risale al 169/158 a.C., quella più recente
è il Centesimo con l’effigie di Napoleone I
coniato dalla zecca di Milano nel 1806/1814; nove pezzi
sono in argento, 1486 in bronzo, 22 in lega rame e
argento, 3 in rame e 18 in piombo. Complessivamente, tutte
le monete romane rinvenute pesano circa 2 Kg. La
moneta più piccola ha un diametro di 7,2 mm e pesa 0,24
grammi (un minimo in bronzo del V secolo), quella più
grande ha invece un diametro di 33,05 mm e pesa 25,84
grammi (un sesterzio di Marco Aurelio per Faustina.
Zecca di
Roma
161/175 d. C.).
Luglio
2003, sede espositiva dei vini trentini
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