a
Trento
La memoria
del passato come fondamenta per costruire un futuro di pace
La memoria del passato
come fondamenta per costruire un futuro di pace. Si è celebrata ieri
a Trento la Festa dell'Unità nazionale e delle Forze armate
italiane. Novant'anni dopo la fine della prima guerra mondiale
piazza Duomo addobbata con il tricolore ha accolto lo schieramento
dei reparti dei carabinieri, dell'esercito e della guardia di
finanza, insieme con una nutrita rappresentanza delle associazioni
combattentistiche e dei fanti. Nonostante la pioggia tanti i giovani
presenti, gli studenti del liceo classico Prati, dell'istituto
tecnico industriale e geometri Pozzo, dell'istituto comprensivo
Trento cinque e del liceo scientifico Galilei. Dopo l'alzabandiera
sulla torre civica e la lettura dei telegrammi del presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano e del ministro della Difesa Ignazio La
Russa, il generale Carlo Frigo, a capo del Comando regionale delle
Forze armate, dopo l'omaggio ai militari caduti ha
sottolineato il ruolo
nuovo che le Forze armate giocano oggi. «La globalizzazione degli
interessi sociali ed economici travalica ormai i confini nazionali»
ha affermato Frigo, ricordando il fronte internazionale dove le
Forze armate italiane dimostrano ogni giorno il loro impegno e
valore. «Qui oggi ricordare il nostro passato - ha continuato -
significa rifondare il nostro senso di appartenenza». In
rappresentanza del governo nazionale alla celebrazione è intervenuto
il senatore Carlo Giovanardi, sottosegretario di Stato alla
presidenza del Consiglio. Giovanardi ha ricordato i «ragazzi del
'99», gli anni angosciosi della guerra dal 1915 al 1917 prima del
glorioso 1918, le undici offensive sull'Isonzo contro l'esercito
austro-ungarico, l'epopea degli alpini. Citando il poeta Giuseppe
Ungaretti («Soldati», «San Martino del Carso», «Fratelli») il
sottosegretario si è stretto idealmente a tutti coloro che caddero
sacrificando i loro affetti, la loro giovinezza e il loro futuro.
«Molti riposano nei cimiteri. Altri sono ancora là, dove caddero». A
novant'anni dalla fine della prima guerra mondiale è con religioso
rispetto, ha continuato il senatore, che si dovrebbero percorrere i
monti e le valli
dove riposano i soldati.
«Tutti i soldati - ha sottolineato - i nostri e coloro che
combatterono nel campo avverso». Alla celebrazione hanno partecipato
la fanfara degli alpini di Trento e la banda musicale di Borgo
Valsugana. Tra le autorità presenti il commissario del Governo
Michele Mazza e il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. In
rappresentanza del Consiglio provinciale erano presenti i
consiglieri Beppe Zorzi e Pino Morandini. La giornata delle Forze
armate è proseguita ieri con l'iniziativa «caserme aperte». Fino
alle 15 la cittadinanza ha avuto la possibilità di accedere alla
caserma Pizzolato, sede del secondo reggimento artiglieria, e alla
caserma La Zazzera, sede del comando provinciale dell'Arma dei
carabinieri. Chiusura in serata con il concerto all'auditorium Santa
Chiara della banda della polizia di Stato. Proseguirà fino al 9
novembre la mostra di fotografie d'epoca allestita nell'atrio del
Commissariato del Governo.
degustazione. Un'altra
iniziativa è il seminario di Hopsteiner (commerciante di spicco di
luppolo dalla Germania) sull'attualissimo tempa del "dry hopping",
ovvero l'aggiunta di luppolo effettuata a mosto freddo. Affiancati
dall'accademia tedesca della birra ( Deutsche BierAkademie )
presenziata da Holger Hahn, degli esperti e dei sommelier della
birra altoatesini trasmetteranno ai visitatori le loro nozioni sulla
birra durante visite guidate. "In questo modo ogni visitatore potrà
avvicinarsi al tema della varietà della birra, indipendentemente dal
suo grado di esperienza", riferisce Lukas Niedermayer del comitato
organizzativo. Nei workshop verranno affrontati i seguenti temi:
Foodpairing (birra e formaggio, birra e cioccolato), birre speciali
per amanti della birra e la percezione del vetro.
@nonnoenio
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