Sono stati 3 mila
gli spettatori che ieri mattina sul Col Margherita (a monte
di Passo San Pellegrino) hanno applaudito il sorgere del
sole con la colonna sonora spirituale dell'Orchestra di
Piazza Vittorio. L'applauso all'alba, quando i primi raggi
del sole spuntano tra le montagne, è una tradizione dei
Suoni delle Dolomiti che ieri si è ripetuta quando si sono
illuminate le pareti delle Pale di San Martino, del gruppo
della Marmolada e delle Dolomiti Bellunesi. Chissà se il
richiamo più forte è quello dell'alba oppure quello della
musica, ma ieri c'è stato chi ha puntato la sveglia alle tre
per essere presente alle 6, quando è cominciato il concerto.
Per tagliare la testa al toro c'è chi ha dormito in quota
(al riparo di una tendina) mentre la funivia che sale dal
passo ha cominciato a funzionare alle 3 e 30 del mattino.
Alle 5 i parcheggi del San Pellegrino erano tutti esauriti,
con le auto parcheggiate anche a bordo strada, come accade
nelle migliori giornate: miracolo di un'alba in musica.
Chi pensava di
godersi l'alba dei Suoni delle Dolomiti in diretta su
Facebook (come era stato annunciato) è rimasto deluso:
niente da fare, problemi tecnici, il video – che Trentino
Marketing aveva programmato in collaborazione con lo Iulm di
Milano
– non si è visto. Poco male: se un'esperienza come un'alba
in montagna si potesse ridurre a un video in streaming non
ci sarebbe nessuno disposto a salire in alto con il buio,
per raggiungere il luogo del concerto in piena notte, sotto
la luce fioca delle torce degli uomini del soccorso alpino. |
Nemmeno la
temperatura ha scoraggiato gli escursionisti, giunti in
quota con giacche a vento, coperte e sacchi a pelo: a 2.400
metri c'erano 6 gradi, una temperatura che ha sorpreso i
musicisti di un'orchestra multietnica, che hanno suonato in
nome di una conciliazione tra le religioni: “Gli eroi di
Piazza Vittorio” li ha ringraziati Chiara Bassetti,
responsabile artistica del Festival. E se pensate (giustamente)
a un'alba fredda, immaginate come doveva essere quella
dell'anno scorso (sempre sul Col Margherita) quando la
cantante Marie Boine si esibì con temperature vicine allo
zero. Ma lei, almeno, è norvegese.
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